La vita in comunità
La vita nella comunità ripropone nella scansione e nei ritmi un contesto di normalità attraverso la valorizzazione degli elementi di lavoro, le attività ricreative/formative, i momenti conviviali, il riposo.
La Comunità può accogliere, quali tossicodipendenti ed alcoldipendenti, fino a 20 soggetti di entrambi i sessi, con età superiore a diciotto anni.
L’intervento terapeutico attuato fa riferimento ad alcuni approcci teorici quali la psicologia umanistica (Rogers, Maslow) e l’epistemologia sistemica (Bateson, Watzlawick).
Si connota per alcune caratteristiche:
Piccola dimensione: sono utilizzate le valenze positive del piccolo gruppo, in particolare la dimensione emotiva/affettiva. La progettualità è individualizzata e dà spazio alle differenze e specificità sia nelle prime fasi, sia nella fase di reinserimento.
Selezione iniziale: è svolta mediante una valutazione diagnostica e di compatibilità tra diagnosi e competenza della Comunità, per assicurare una corretta e pertinente gestione del caso.
Definizione del programma: la suddivisione in fasi permette monitoraggio e valutazione lungo il percorso terapeutico
Approccio terapeutico/educativo: un lavoro in équipe multidisciplinare, in un contesto di attività occupazionali, ricreative e culturali, nel rispetto e nella condivisione della vita comunitaria e delle sue regole.
Coinvolgimento delle famiglie nel programma terapeutico mediante colloqui di sostegno col nucleo famigliare e gruppi multifamiliari a cadenza mensile.
Lavoro in rete con le varie associazioni e istituzioni del territorio e collaborazione col Ser.D.: la comunità, quale parte di un progetto riabilitativo globale inerente il soggetto tossicodipendente ed il suo contesto relazionale, collabora strettamente con il Ser.D. inviante.
Restituzione del percorso terapeutico: la restituzione a Ser.D ed ai familiari di ciò che è emerso durante la fase di permanenza permette la continuità di trattamento o sue variazioni in altra comunità o a livello territoriale.
La Comunità Terapeutica di Montrigiasco prevede una permanenza di circa diciotto mesi e una suddivisione del programma in quattro fasi successive:
Osservazione - Adattamento (3 mesi): il residente completa un iter d’integrazione-assimilazione alla nuova realtà. L’obiettivo è l’elaborazione della scelta comunitaria in situazione.
Trattamento (9 mesi): è il momento dell’impegno e della responsabilità. Il residente si misura con la sua capacità di assumersi responsabilità, di progettare col gruppo; viene richiesta coerenza nei comportamenti, capacità di azioni riflettute, collaborazione costruttiva con gli operatori, capacità di tollerare le frustrazioni.
Reinserimento (6 mesi): è il momento della progettualità per l’esterno (famiglia, lavoro, abitazione, amicizie, relazioni affettive).
Post cura: in alcune situazione la comunità rimane, per un periodo limitato di tempo, come appoggio e supporto di ex residenti mantenendo un collegamento pratico ed affettivo.
La vita nella comunità ripropone nella scansione e nei ritmi un contesto di normalità attraverso la valorizzazione degli elementi di lavoro, le attività ricreative/formative, i momenti conviviali, il riposo.
Il lavoro è uno degli strumenti più significativi in quanto racchiude in sé valenze educative quali il confronto con il tempo, la necessità di atteggiamenti costanti, la posticipazione del piacere, la creazione di cose concrete, lo sviluppo di abilità cooperative.
Presenta inoltre valenze economico-professionali quali la rispondenza ai requisiti del mercato, l’insegnamento e/o il potenziamento di capacità manuali, il miglioramento di precedenti abilità professionali e/o attitudini.
Le attività ergoterapiche si svolgono nella gestione e manutenzione della casa e nell’azienda di produzione biologica di piccoli frutti ed ortaggi della Comunità.
Le attività di animazione consistono in sport, uscite di tempo libero, informazione su tematiche specifiche (igiene, prevenzione, leggi, …), animazione musicale di base, cultura generale.
Il gruppo rappresenta un contesto assai ricco di stimoli e possibilità ai fini della crescita, maturazione ed apprendimento delle persone. In questo senso per i fini terapeutici, oltre all’intervento centrato sul singolo e sul rapporto residente-operatore, il gruppo è la più grossa potenzialità della comunità. Il senso di appartenenza, di condivisione, di coesione che si sviluppa infatti al suo interno, a volte così intenso da costituire un legame permanente e fondante dell’esperienza futura.
Si realizzano particolari momenti strutturati di gruppo quali la riunione di comunità che rappresenta il momento più “ufficiale”, il gruppo serale centrato sul “qui ed ora”, il gruppo di interazione per migliorare la comunicazione, il gruppo educativo-informazionale sulla tematica alcol ed il gruppo multifamiliare.
Le regole: l’aspetto normativo non si esaurisce nell’insieme di regole pratiche sia di convivenza (orari, uso di strumenti comunitari, organizzazione interna …), sia di percorso comunitario (visite, uscite, telefonate, corrispondenza …).
Assolve infatti a due funzioni:
Attività sanitarie: per la gestione della salute e della psicopatologia è prevista l’assistenza con l’ausilio di farmaci sostitutivi, sintomatici e psicofarmaci.
La procedura di ammissione prevede:
Lo stato drug-free del soggetto costituisce condizione auspicabile ma non vincolante.
Riunione di Comunità
A cadenza settimanale il responsabile del servizio conduce, coadiuvata da un operatore, la riunione di Comunità. Questa riunione rappresenta il momento più “ufficiale” per la Comunità, in cui vengono portate ed affrontate le questioni più significative: verifica dei percorsi individuali, particolari problematiche o difficoltà individuali e/o di gruppo. E’ anche lo spazio contenitivo per la comunicazione e formalizzazione delle decisioni d’equipe in merito al percorso individuale o di gruppo.
Colloqui Psicoterapeutici
I colloqui psicoterapeutici o di supporto psicologico sono effettuati con frequenza settimanale o quindicinale dalla psicoterapeuta presente in Comunità. Le finalità principali del lavoro psicologico sono: prendersi cura della relazione con la persona tossicodipendente, la comprensione dei bisogni, il sostegno alla motivazione, l’incoraggiamento a formulare e a raggiungere obiettivi significativi, il sostegno nei momenti di difficoltà, l’analisi delle possibili ricadute, la corretta gestione dei conflitti. Il lavoro psicologico può rivolgersi anche ad affrontare un eventuale disagio psichico presente.
Il sostegno psicologico svolge inoltre una funzione di appoggio, mediazione ed integrazione tra la realtà individuale e tutta l’esperienza della Comunità Terapeutica.
Gruppo Educativo-Informazionale sulla tematica alcol
I destinatari di questi gruppi sono gli ospiti residenti alcolisti o coloro che hanno riconosciuto la sostanza alcol come un grosso fattore di rischio che ha spesso accompagnato la sostanza primaria. Si svolgono ciclicamente con argomenti prefissati e con contenuto compiuto per ciascun incontro. Il gruppo si svolge attraverso una prima fase più esplicativa e didattica dedicata alle informazioni sanitarie e alla sensibilizzazione ed una successiva fase di discussione plenaria con finalità educative.
Gruppo multifamiliare
I destinatari sono gli ospiti residenti ed i loro famigliari.
Gli obiettivi del gruppo multifamiliare sono quelli di eliminare o modulare gli estremi di invischiamento famigliare, combattere l’isolamento sociale, la colpa e lo stigma, correggere l’ipercriticismo, la comunicazione disfunzionale e la resistenza al trattamento e promuovere la coesione gruppale.
La conduzione del gruppo è improntata al coordinamento della conversazione, gli interventi sono flessibili, accoglienti, osservanti, in una modalità non neutrale ma partecipativa.
I conduttori (Psicoterapeuta e Responsabile Comunità) favoriscono una comunicazione circolare improntata al sostegno per aiutare il dialogo; entrano in gioco con il proprio vissuto a fianco degli utenti della Comunità e con il proprio bagaglio professionale, stimolano il gruppo a riflessioni sull’autenticità del parlarsi come premessa indispensabile ad ogni processo di trasformazione, sollecitano i partecipanti ad aprire spazi di pensiero alternativi.
L’equipe terapeutica multidisciplinare è formata da: pedagogista responsabile comunità, psicologo/psicoterapeuta, psichiatra, educatori professionali, tecnico agrario e volontari.
L’équipe è luogo di pensiero, dimensione esistenziale, mente collettiva preziosa che diventa un vero e proprio strumento terapeutico.
Per gli inserimenti ed informazioni rivolgersi a Dott.ssa Sara Terazzi, Responsabile Comunità Terapeutica, tel. 0322 57253.